venerdì 15 febbraio 2008

Commercio e consumi

Secondo un’indagine effettuata dall’Istat sulle vendite, nel 2007 vi è stato un aumento del 0,7% rispetto all’anno precedente. Una cifra questa che riguarda sia le vendite della grande distribuzione che quelle delle piccole imprese. L’ufficio di statistiche ha constato inoltre che i grandi centri commerciali hanno avuto un aumento dell’1,1%, mentre i negozi tradizionali un incremento dello 0,4%. Il motivo di tale differenza tra le due tipologie di punto vendita è dovuto sia al fatto che nelle strutture di grandi dimensioni troviamo prodotti a prezzi minori e sia al fatto che in questi centri il consumatore può usufruire di una scelta più ampia.
Per quanto riguarda i consumi, secondo i dati della Confcommercio, vi è stato un aumento del 7,2%
rispetto al 2006 nel settore dei beni e dei servizi per la mobilità seguito dall’acquisto di auto e viaggi aerei. Decisamente in calo, invece, la crescita del comparto delle comunicazioni e negativi abbigliamento e i consumi legati il tempo libero. Da un punto di vista quantitativo, la domanda di beni e servizi creativi (cd, supporti audiovisivi, giochi e giocattoli) ha subito una riduzione del 2,9% , mentre la domanda per i servizi di ristorazione e di alloggio ha avuto una crescita dello 0.4%. I beni e i servizi per la casa hanno invece avuto una riduzione delle quantità acquistate (-1,1%) eccetto gli affitti e le domande di energia. Infine i prodotti alimentari e i tabacchi hanno segnalato un’evoluzione negativa con una riduzione delle quantità acquistate dell’1.5%.

domenica 10 febbraio 2008

Manfred Moelgg secondo a Garmish

Riviviamo la prima manche di Manfred Moelgg nello slalom speciale di Garmish Partenkirchen dove a fine gara ha ottenuto il quinto podio stagionale salendo al secondo posto nella classifica di specialità a 91 punti dal leader francese Jean-Baptiste Grange.

giovedì 7 febbraio 2008

Una fotografia all'Italia

L’Italia, paese dalle mille sfaccettature, rappresenta dal 2005 la settima potenza economica del mondo dopo gli Stati Uniti, il Giappone, la Gemania, Cina, Regno Unito e la Francia. Sono diversi gli aspetti e gli elementi che la caratterizzano e che la distinguono dagli altri Paesi dell’Unione Europea. Andiamo però a vedere quali sono le recenti tendenze più significative e in che modo è strutturata


La lingua, i dialetti e le lingue straniere


Secondo i dati dell’Istat, le persone che parlano prevalentemente italiano in famiglia rappresentano il 45,5% della popolazione di sei anni e più, il 48,9% nelle relazioni con gli amici e il 72,8% nei rapporti con gli estranei. Sempre nei tre contesti considerati si fa un uso misto di italiano e dialetto rispettivamente del 32,5% , del 32,8% e 19%.
L’uso prevalentemente del dialetto che, al contrario dell’italiano cresce con l’aumentare dell’età, è invece del 16% nel contesto familiare, del 13,2% con i conoscenti e del 5,4% con gli estranei. mentre l’utilizzo di una lingua straniera è usata rispettivamente dal 5,1%, dal 3,9% e dal 1,5%.
La scelta del linguaggio è di solito influenzata dal genere. Le donne, infatti, mostrano maggiore propensione ad esprimersi prevalentemente in italiano. Il divario tra maschi e femmine è maggiore tra i giovani e diminuisce nella classi di età successive.


PIL


Negli ultimi tre mesi, il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,9% rispetto al 2006. Analizzando da più vicino questi dati, risulta che le nel 2007 le importazioni di beni e servizi sono aumentate del 2,4% e il totale delle risorse è aumentato dello 0,9%. Per quanto riguarda la domanda, le esportazioni hanno subito un incremento dello 0,9%, gli investimenti fissi lordi sono cresciuti dell’1,5% , mentre i consumi finali nazionali dello 0,2%. Continuando, le spese delle famiglie sul territorio nazionale sono aumentate dell’1,7%, i consumi dei beni semidurevoli del 3,4% e gli investimenti fissi lordi hanno segnato un incremento del 4,5% a cui vanno aggiunti il 4,8% per le costruzioni e il 3,1% per i macchinari.
Prendendo in considerazione gli altri Stati, la Francia, la Germania, il Regno Unito e il Giappone hanno avuto, nell’ultimo trimestre, un aumento del Pil superiore a quello dell’Italia che risulta essere rispettivamente dello 0,7% per i primi tre paesi e dello 0,6% per l’ultimo.


Occupazione


Nel 2007 l’offerta di lavoro ha registrato, rispetto al 2006, un incremento dell’1,3% e il numero degli occupati risulta essere pari a 23.417.000 unità di cui 201.000 sono stranieri a causa del fenomeno dell’immigrazione. Gli studi effettuati dall’Istat confermano la permanenza al lavoro degli occupati con almeno 50 anni di età e con contratto a tempo indeterminato, mentre il numero di persone in cerca di occupazione ( età compresa tra i 15 e i 74 anni) è pari a 1.401.000 unità.
La crescita dell’offerta di lavoro, ha riguardato sia la componente maschile (cresciuta di 163.000 unità ovvero l’,1% in più nei confronti del 2006), sia la componente femminile (cresciuta di 165.000 unità ossia un aumento del 1,7%).
Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, ha subito una diminuzione dello 0,4% per gli uomini e dello 0,5% per le donne portandosi rispettivamente al 4,4% e al 7,4%. Il calo dei disoccupati si è verificato in tutta Italia tranne nel nord dove il tasso è rimasto sostanzialmente invariato.


Povertà


In Italia si contano 2.623.000 famiglie povere ovvero l’11,1% delle famiglie residenti. Negli ultimi quattro anni la povertà è rimasta sostanzialmente stabile ed è maggiormente diffusa nel Mezzogiorno, dove la quota delle famiglie povere è cinque volte superiore a quella del resto del Paese. Inoltre nel sud è anche maggiore la gravità del fenomeno: le famiglie povere, infatti, presentano una spesa media mensile equivalente di 752,01 euro contro i 797,62 e 806,35 euro che si riscontrano al Nord e al Centro.
Secondo le statistiche di Eurostat, la situazione negli USA è peggiore rispetto al nostro Paese in quanto si rivela che una persona ogni otto abitanti vive sotto la soglia di libertà e cioè 36,5 milioni di persone. Come se non bastasse, le cifre dell’ufficio statistico europeo rivelano che negli Stati Uniti ci sono 5.000.000 di poveri in più rispetto al 2001 e che il reddito medio è di mille dollari in meno a quello del 2000.
Nell’Unione Europea, invece, si stimano 78 milioni di persone povere ossia il 16% della sua popolazione: in ogni regione un cittadino su tre vive in povertà, mentre uno su dieci in condizioni di povertà estreme.


Welfare


Secondo quanto emerge dalle rivelazioni annuali sui trattamenti pensionistici e sui loro beneficiari condotte dall’Istat in collaborazione con l’Istituto nazionale della previdenza sociale, nel 2006 l’importo complessivo annuo delle prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali erogate in Italia è di 223.629 milioni di euro, pari al 15,16% del prodotto interno lordo. Per analizzare i dati, le prestazioni pensionistiche sono state divise in sette gruppi: vecchiaia, invalidità, superstiti, indennitarie, invalidità civile , sociali e guerra. Delle prime tre (vecchiaia, invalidità e superstiti) si stima che le pensioni sono 18,5 milioni con una spesa complessiva di 201.765 milioni di euro (90,2% del totale) ed un importo medio annuo di 10.894 euro. Le pensioni assisestenziali, invece, rappresentano la seconda tipologia di prestazioni pensionistiche in termini di spesa erogata. Nel 2006 risultano essere pari a 17.618 milioni di euro (7,9% del totale) e riguarda 4,0 milioni di prestazioni con un importo medio annuo di 4.403 euro. Infine per le pensioni indennitarie, con 4.245 milioni di euro di spesa complessiva (1,9% del totale) si rivelano 992.000 trattamenti di importo medio pari a 4.282 euro.