martedì 29 aprile 2008

Obiettivo maglia rosa

Mancano pochi giorni all’inizio del 91° Giro d’Italia: i ciclisti si cimenteranno in un percorso che partirà il 10 maggio da Palermo con la cronometro a squadre e terminerà il 1 giugno a Milano con la cronometro individuale. Si spera che quella di quest’anno sia un corsa “pulita”, senza brutte sorprese ed eliminazioni a causa di doping come è già avvenuto nelle edizioni precedenti. Il ciclismo ha bisogno di credibilità, in quanto rappresenta uno sport appassionante e divertente, amato da migliaia di persone che nelle grandi occasioni si riversano in massa ai bordi delle strade. A questo proposito il direttore del Giro, Angelo Zomegnan, ha accettato l’idea del passaporto biologico chiedendo alla Wada (l’agenzia mondiale per la lotta al doping) di certificare il giro d’Italia come una corsa trasparente e pulita.I più accreditati ad indossare la maglia rosa a Milano sono Gilberto Simoni, Riccardo Riccò, Paolo Savoldelli, il vincitore del 2007 Danilo De Luca e Damiano Cunego anche se la sua partecipazione è ancora in dubbio. Sembra infatti che il corridore veneto preferisca prepararsi al meglio per disputare un grandissimo Tour de France e rinunciare quindi al Giro d’Italia che comporterebbe solo un dispendio di energie. Poche chance per Stefano Garzelli, ormai arrivato a fine carriera e il giovanissimo Vincenzo Nibali, ancora acerbo per aggiudicarsi una corsa così importante. Il giro verrà senza dubbio deciso nell’ultima settimana dove i corridori dovranno cimentarsi contro il tempo nella crono scalata del Plan de Corones e dove dovranno essere scalate le durissime montagne del Manghen, del Gavia e del Mortirolo (le stesse cime che hanno lasciato nelle nostre menti di appassionati e non il ricordo malinconico del grande Marco Pantani).
Per quanto riguarda invece le vittorie delle tappe pianeggianti, il favorito d’eccellenza è il velocista Alessandro Petacchi dato in condizioni ottimali: il suo obiettivo è quello di vincere almeno 5 tappe, arrivando a Milano con la maglia ciclamino (vincitore della classifica a punti).
Infine da non dimenticare la presenza del campione del mondo Paolo Bettini, che essendo l’ultima sua partecipazione, punterà a vincere una tappa del Giro per concludere nel migliore dei modi la sua carriera agonistica.

mercoledì 2 aprile 2008

Infrastrutture in ritardo permanente

E’ ormai a tutti noto che l’Italia rispetto agli altri Paesi europei fa fatica a progredire soprattutto se si prende in considerazione il problema delle infrastrutture. Da anni sempre fermi sullo stesso punto. Ne potremmo citare decine e decine di questi casi, ma il più palese è senz’altro l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, opera mai veramente compiuta e occupata, da circa un decennio, dai cantieri per i lavori di ammodernamento. Il pre-Cipe ha reso noto lo scorso 2 marzo che verrà spesa una somma di 1.193,67 milioni di euro per il tratto di autostrada tra Gioia Tauro e Reggio Calabria. Inoltre, dato che nei prossimi 3-4 anni il tratto reggino sarà ancora interessato da una serie di lavori che ridurranno a una sola le corsie transitabili, il Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi ha disposto che misure di sostegno alla mobilità continueranno ad essere assicurate. Si riuscirà nell’intento?
Proprio a causa degli interminabili lavori sull’A3, è stato sospeso il progetto che prevedeva la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina che avrebbe dovuto collegare le località di Ganzirri in Sicilia e di Pezzo in Calabria. I soldi che dovevano essere spesi per il piano di lavoro andranno a finanziare il completamento dell’autostrada siciliana, sicuramente infrastruttura più necessaria. Oltre al problema citato sopra, la costruzione del ponte sarebbe stata comunque ugualmente inutile per mancanza di strutture adatte a raggiungerlo quali autostrade e ferrovie a doppio binario.
Infine altra questione da tempo oggetto di discussione e per cui non si vede ancora luce sono i treni ad alta velocità. Anche in questo settore siamo ben lungi rispetto ad altri Paesi come Francia e Germania. Secondo quanto rilevato dall’amministratore delegato delle ferrovie, Mauro Moretti, entro dicembre del 2009 sarà però pronta la linea Torino-Salerno. In questo modo sarà possibile andare da Torino a Milano in 50 minuti, da Milano a Roma in 3 ore e da Roma a Salerno in un’ora e mezzo. Se questo è vero e non un sogno, con le nuove linee ferroviarie si avrà cosi il vantaggio di liberare lo spazio sui vecchi binari raddoppiando il trasporto regionale e creando un sistema metropolitano intorno alle grandi città.