sabato 8 dicembre 2007

Lotta all'ultimo schermo

Arrivederci ai televisori CRT e benvenuto ai nuovi televisori dagli schermi piatti e sottilissimi LCD e al plasma. Sì perché sono proprio questi i due nuovi apparecchi televisivi che da sei mesi a questa parte stanno avendo un grande successo e stanno entrando dentro le case degli italiani. Ma qual è la differenza tra i due? Offrono davvero una qualità d’immagine superiore a quella dei tradizionali televisori a tubo catodico?
Per quanto riguarda la tecnologia al plasma, essa permette di ottenere una gamma cromatica più ampia degli schermi CRT ed è certamente caratterizzata da colori più brillanti. Qualità maggiori rispetto ai tradizionali televisori sono anche dovute alla presenza di una migliore luminosità che va dai 900 ai 1000 nit e dalla presenza sugli schermi di diagonali di grandi dimensioni che vanno dai 32 ai 50 pollici e profondità molto ristrette. Nonostante sia una tecnologia di nuova generazione, però, i televisori in esame hanno comunque degli svantaggi. Uno dei più grossi è la dimensione dei pixel che sono difficili da ridurre al di sotto ai 0,5 o 0,6 mm e per questo non esistono televisori al plasma con diagonali inferiori ai 32 pollici. Altro punto debole e non indifferente è anche lo sfarfallio che può causare un affaticamento visivo se si è troppo vicini al televisore e di conseguenza più l’immagine è grande e più bisognerà stare lontani.
La tecnologia LCD, invece, dapprima usata solamente per i monitor dei computer, ha delle caratteristiche ben differenti sia rispetto ai vecchi televisori con tubo catodico e sia rispetto a quelli al plasma. Al contrario di questi infatti non emette luce, motivo per il quale gli schermi sono retro-illuminati. Ma cosa più importante e caratteristica è l’eccellenza della qualità d’immagine: offrono miglior luminosità e i pixel non soffrono effetti di sfarfallio dando l’opportunità quindi di vedere l’immagine più ravvicinata.
Potrà sembrare strano ma sebbene presentino distinte qualità visive, gli LCD non hanno ancora raggiunto il livello qualitativo dei CRT. La tecnologia con cristalli liquidi, infatti, non permette ancora di cambiare la risoluzione e l’intervallo refresh, funzioni che invece sono presenti nei televisori a tubo catodico e che rendono il monitor adattabile a più situazioni ed usi. Altro punto debole dell’LCD e che renderebbe preferibile l’acquisto del tradizionale televisore o del plasma è la difettosità dei pixel che a volte rimangono neri o di un colore non adeguato a quello che stiamo guardando. Ma la lista degli svantaggi potrebbe ancora continuare. Problema da non sottovalutare è infatti anche la latenza: essendo una tecnologia lenta, è sicuramente meno adatta alla visualizzazione di immagini animate. Infine essendo l’alta risoluzione la caratteristica principale di questa nuova tecnologia, è necessario usare per filmati e video un’interpolazione dei pixel. Prestazione questa non ancora studiata per i televisori in questione.
Nonostante gli svantaggi che si possono riscontrare sia nei televisori LCD e sia in quelli al plasma, i due nuovi apparecchi televisivi vengono sempre più richiesti e la loro diffusione sta crescendo sempre di più. Malgrado tutto, secondo gli esperti del settore i televisori CRT non sono comunque destinati a morire. Infatti sta nascendo una nuova generazione di apparecchi a tubo catodico che sarà meno ingombrante di quella attuale grazie alla riduzione del cannone elettronico che renderà il televisore più sottile, con una qualità d’immagine superiore a quella degli schermi ultrapiatti e con prezzi più contenuti rispetto alle tecnologie dei televisori a cristalli liquidi e al plasma.

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